Credito d’imposta Beni 4.0: come prenotare gli incentivi 2025
Il Credito d’imposta Beni 4.0 rappresenta una leva fiscale strategica per le imprese che investono in beni strumentali tecnologicamente avanzati.
Con il Decreto Direttoriale del 15 maggio 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha definito le nuove modalità di prenotazione dell’incentivo per gli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, ovvero fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% dell’investimento.
Un successivo decreto stabilirà i termini a partire dai quali il modello di comunicazione entrerà in vigore e sarà disponibile in formato editabile, da trasmettere esclusivamente online attraverso il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Beni Strumentali Materiali 4.0 (Allegato A)
L’incentivo, parte del Piano Transizione 4.0, prevede una dotazione complessiva di 2,2 miliardi di euro per il 2025 e si rivolge a tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali materiali nuovi destinati a strutture produttive sul territorio nazionale.
L’agevolazione è riconosciuta nella misura del:
- 20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10% per la quota eccedente, fino a 10 milioni di euro;
- 5% per la quota tra 10 e 20 milioni di euro.
Il credito è riconosciuto per investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, oppure completati entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato versato almeno il 20% del costo dell’investimento a titolo di acconto.
Il tetto di 2,2 miliardi non si applica agli investimenti per i quali l’ordine sia stato accettato dal venditore e sia stato versato un acconto almeno pari al 20% del costo di acquisizione entro il 31 dicembre 2024.
Beni Strumentali Immateriali 4.0 (Allegato B)
A partire dal 2025, gli investimenti in beni immateriali 4.0 (software, piattaforme, sistemi) non saranno più agevolabili.
Fanno eccezione quelli completati entro il 30 giugno 2025, a condizione che l’ordine sia stato accettato dal venditore e l’acconto del 20% del costo sia stato versato entro il 31 dicembre 2024.
In tali casi, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo, fino a 1 milione di euro di spesa ammissibile.
Credito d’imposta 4.0 2025: scenari e opportunità
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto novità rilevanti che rendono fondamentale una pianificazione attenta e tempestiva per accedere agli incentivi.
In particolare, le imprese possono trovarsi in tre scenari distinti, che comportano regimi agevolativi differenti e implicano specifici adempimenti documentali e tempistiche. Analizzare correttamente la propria posizione consente di non perdere il beneficio.
1. Investimenti con acconto del 20% versato entro il 31/12/2024
In questo caso non si applica il tetto dei 2,2 miliardi di euro.
La comunicazione ex ante ed ex post va inviata al GSE secondo la procedura prevista dal D.D. 24 aprile 2024 e non sono previsti termini decadenziali.
2. Investimenti senza acconto entro il 31/12/2024 e con comunicazione inviata al GSE entro il 15/05/2025
Per le imprese che hanno già trasmesso la comunicazione preventiva o di completamento secondo il modello del D.D. 24 aprile 2024, si applica il limite di 2,2 miliardi di euro e si dovrà seguire un iter dedicato.
L’ordine cronologico della comunicazione preventiva già inviata sarà mantenuto ai fini della prenotazione delle risorse, a condizione che entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del nuovo modello di comunicazione (da definirsi con successivo decreto direttoriale), le imprese trasmettano il nuovo modello di comunicazione in via preventiva (solo per chi, al 15 maggio, ha trasmesso il modello previsto dal decreto del 24 aprile 2024 in via preventiva), ovvero di completamento con indicazione della data di versamento e l’importo dell’ultimo acconto per raggiungere almeno il 20% delle spese ammissibili (solo per chi, al 15 maggio, ha trasmesso il modello di completamento previsto dal decreto del 24 aprile 2024).
Le imprese che trasmettono il nuovo modello di comunicazione in via preventiva, devono adempiere agli obblighi di conferma dell’acconto (entro 30 giorni dalla comunicazione preventiva) e di completamento degli investimenti entro i tempi previsti.
Le imprese che non si adeguano entro il termine di 30 giorni devono ripresentare il modello di comunicazione secondo le nuove disposizioni, perdendo dunque la priorità relativa alla comunicazione preventiva trasmessa secondo le disposizioni previste dal decreto del 24 aprile 2024.
3. Investimenti senza acconto entro il 31/12/2024 e senza comunicazione inviata al 15/05/2025
Anche in questo caso, si applica il limite di 2,2 miliardi di euro. Le imprese dovranno seguire una procedura dedicata per prenotare le risorse:
- Comunicazione preventiva entro il 31 gennaio 2026, con indicazione degli investimenti e del credito previsto. L’ordine cronologico di invio determina la priorità nella prenotazione delle risorse;
- Conferma dell’acconto entro 30 giorni dalla preventiva, attestando il pagamento del 20% del costo dell’investimento a titolo di acconto;
- Comunicazione di completamento entro:
- il 31 gennaio 2026, se l’investimento è concluso entro il 31 dicembre 2025;
- il 31 luglio 2026, se concluso entro il 30 giugno 2026.
In caso di esaurimento delle risorse, le comunicazioni saranno comunque acquisite in ordine cronologico, e le imprese potranno accedere ai benefici qualora si rendano disponibili ulteriori fondi.
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